Chiesa del Suffragio

Chiesa del Suffragio

Nel 1723 fu dato inizio alla costruzione della chiesa, molto ardita nella sua forma ellittica, progettata da Giuseppe Antonio Soratini e sormontata da una splendida cupola affrescata solo nel 1784.

La facciata rimase a lungo incompiuta; nella forma attuale fu disegnata nel 1931 da Cesare Bazzani e realizzata nel 1933. Quasi schiacciata tra un “simbolo clericale” e l’inizio della loggia riservata agli esponenti dell’aristocrazia, ai piedi del lato destro della facciata sorgeva l’edicola Damerini, ritrovo di socialisti, anarchici e radicali.

Il Palazzo del Podestà

Palazzo del Podestà

Nel marzo del 1458 il bolognese Nane da Vigano, all'epoca Podestà di Forlì, aveva lasciato il palazzo che già sorgeva all'angolo tra la strada maestra ed il borgo dei Merloni e preso a tenere ragione, cioè ad amministrare la giustizia, altrove per protesta contro le condizioni della vecchia Podesteria.  Questa fu quindi demolita e al suo posto fu edificato in fretta un primo palazzo che nell’arco di pochi mesi crollò.  Fu allora incaricato della ricostruzione mastro Matteo da Ricevudo, zio di Melozzo, che nel 1460 consegnò alla città il palazzo che ancora oggi, con qualche modifica, possiamo vedere.

Leggi tutto: Il Palazzo del Podestà

Il Palazzo Albertini

Palazzo Albertini

“Accanto al gotico della Podesteria, il rinascimento della Palazzina Albertini. Anche restaurata, ... la Palazzina Albertini riesce a comporre con l’adiacente Palazzo del Podestà un dittico di singolare eloquenza architettonica. ... la Palazzina resta esemplare inconsueto nel panorama edilizio forlivese, che aveva a quel tempo solo facciate dure e cortili, quando ricchi, a portico e loggia.  Così inconsueto, da denunciare una precisa scelta privata. ... I due palazzi, adiacenti, nati a pochi anni di distanza l’uno dall’altro, sono come pagine di un libro aperto: dove finisce il capitolo del Medioevo gotico e comincia l’Evo Moderno rinascimentale.” (G.Missirini)

Leggi tutto: Il Palazzo Albertini

La Loggia dei Signori

Sorta nella seconda metà del XIX secolo ad opera di Antonio Danesi, la Tipografia Democratica era situata in una delle botteghe sotto la Loggia dei Signori.  Quest’ultima, più anticamente conosciuta come la loggia dei Sartarii, per lungo periodo fu in qualche modo riservata al passeggio ed alla frequentazione della nobiltà cittadina, tanto che tra Ottocento e Novecento il passaggio dei “popolani” in quel lato della Piazza era consentito solo all’esterno del porticato.  Vi si trovavano il Bar della Borsa, un bar di lusso, la Sartoria Inglese, rivendite di armi, di velocipedi ed altre attività commerciali rivolte ad una, come si dice oggi, “clientela selezionata”.