Trebbo di Mozapé

Già verso la metà del Quattrocento i cronisti forlivesi Giovanni di Mastro Pedrino e Leone Cobelli parlano di questo Cantone o Trebbo di Mozapé (con viarianti Morzapé e Mazapé) come di un toponimo da tempo acquisito. Quanto all’etimologia ci si muove nel campo delle ipotesi. Le due più accreditate riguardano: la prima una possibile contrazione di mozzapiedi, con riferimento alla stretta curva che introduceva il tratto finale del palio e costringeva ad una brusca torsione i cavalli (o i corridori, nel caso del palio dei poveri) nella Piazza Maggiore; la seconda un richiamo ormai perso alla memoria collettiva al mazapé o mazapegul, il folletto che abitava la tradizione popolare di tutta la Romagna.  Da questo punto aveva inizio, in direzione ovest, la Loggia dei Signori.