Palazzo Serughi

“Un’antica costruzione, appartenuta ad una famiglia i cui membri fanno parte della storia della città fin dal Quattrocento: i nomi di Giovanni, Bartolomeo, Andrea, Ghinolfo spuntano dalle pagine delle cronache del tempo che li indicano come attivi rappresentanti di una borghesia operosa e dinamica oltreché protagonisti delle vicende politiche forlivesi..

 

 

La costruzione originale venne rinnovata e trasformata a partire dal 1802.  Il progetto della facciata fu affidato all’architetto forlimpopolese Ruffillo Righini (1757-1833) accademico clementino e professore della Reale Accademia del Disegno di Firenze: la realizzazione che ne seguì non fu però conforme al disegno iniziale./.../

 

Modifiche e restauri furono condotti a cavallo tra Settecento e Ottocento, fino al 1828, e poi ancora cento anni più tardi, nel 1927-28, dall’Ing.Emilio Rosetti.  Nel corso dell’ultimo restauro effettuato dal 1964 al 1973 dall’Ing.Ravaglia, fu risistemato lo scalone del ‘700, portate allo scoperto le volte in cotto dell’ingresso, corretto l’andamento degli spazi interni, infine riaperto il porticato su Corso della Repubblica, proseguimento di quello di Piazza Saffi.   Della famiglia Serughi si conserva nel palazzo lo stemma in lastra marmorea che raffigura in Campo oro Aquila nera, Banda turchina, Rose bianche, Orso nero (S.Marchesi), e riporta iscrizione e data: DOMUS QUIETIS BARTOLOMEI SERUGHONIS ET EREDUM SUORUM MDLXXVI (1576).”
(Paola Mettica)