San Mercuriale

Basilica San Mercuriale

“Il prestigio del monumento non è solamente artistico, non è solamente religioso.  Grande fu, ed è ancora, il suo significato civico.  La posizione eccentrica della prima chiesa forlivese e la successiva amministrazione conventuale ne determinarono l’assoluta indipendenza dalle gerarchie episcopali.  Autonoma e ricca di autorità mitica, arrivò ancor prima del Mille ad essere uno degli anelli non minori nella potentissima catena benedettina.  E dopo il Mille la sua importanza determinò lo spostamento del centro cittadino, fino a condizionare lo sviluppo urbanistico della città tutta.” (Giuliano Missirini)

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Trebbo di Mozapé

Già verso la metà del Quattrocento i cronisti forlivesi Giovanni di Mastro Pedrino e Leone Cobelli parlano di questo Cantone o Trebbo di Mozapé (con viarianti Morzapé e Mazapé) come di un toponimo da tempo acquisito. Quanto all’etimologia ci si muove nel campo delle ipotesi. Le due più accreditate riguardano: la prima una possibile contrazione di mozzapiedi, con riferimento alla stretta curva che introduceva il tratto finale del palio e costringeva ad una brusca torsione i cavalli (o i corridori, nel caso del palio dei poveri) nella Piazza Maggiore; la seconda un richiamo ormai perso alla memoria collettiva al mazapé o mazapegul, il folletto che abitava la tradizione popolare di tutta la Romagna.  Da questo punto aveva inizio, in direzione ovest, la Loggia dei Signori.