Palazzo delle Poste

Impietoso fu il giudizio dei forlivesi negli ultimi giorni di ottobre del 1932, quando fu mostrato il volto del nuovo palazzo destinato ad ospitare le Poste e i Telegrafi: “Brutto, sembra che abbia le corna”.  Quel prepotente blocco di travertino modificava l’aspetto di un intero lato della Piazza, con la demolizione dei palazzi Pantoli, Rolli e Landini che disegnavano una fuga prospettica utile a dirigere lo sguardo verso la più antica presenza architettonica, San Mercuriale, che risultava ora schiacciata ed avvilita. 

Leggi tutto: Palazzo delle Poste

Palazzo Serughi

“Un’antica costruzione, appartenuta ad una famiglia i cui membri fanno parte della storia della città fin dal Quattrocento: i nomi di Giovanni, Bartolomeo, Andrea, Ghinolfo spuntano dalle pagine delle cronache del tempo che li indicano come attivi rappresentanti di una borghesia operosa e dinamica oltreché protagonisti delle vicende politiche forlivesi..

 

Leggi tutto: Palazzo Serughi

Palazzo dell’Intendenza

Checco Orsi nel 1432 potè acquistare dagli eredi di Bignamino o Beniamino una casa che sorgeva sulla Piazza Grande di Forlì, all'angolo dell'attuale via Allegretti, venduta perchè danneggiata da un temporale. Dal balcone di quella stessa casa nel 1431 san Bernardino da Siena aveva tenuto una memorabile predica alla piazza gremita. Non solo Checco acquistò quella casa, ma la fece ristrutturare dalle fondamenta, arricchendola di un porticato che poggiava su quattro pilastri disegnato dell'architetto Piero Negusanti. Il cronista Giovanni di Mastro Pedrino annota che i lavori furono eseguiti da maestranze straniere.  Forse quel palazzo precedette l’edificio che i monaci Vallombrosani avrebbero abitato nel Settecento fino alle soppressioni napoleoniche.  Usciti di scena questi ultimi, il palazzo sarebbe poi divenuto sede dell’Intendenza di Finanza, fino agli anni Trenta.

Leggi tutto: Palazzo dell’Intendenza

Palazzo Talenti-Framonti

Palazzo Talenti-Framonti

Nel 1436 si ha la prima notizia di un Talenti che ha casa sulla pubblica piazza: è Francesco, esponente di una famiglia ostinatamente anti-ordelaffiana.   Un Ludovico nei decenni successivi risulta proprietario di una farmacia non lontana dal laboratorio di spezieria degli Albertini. Dai Talenti l’edificio passò ai Framonti e successivamente, agli inizi dell’Ottocento, agli Orsi Mangelli, che avvalendosi dell’architetto Giuseppe Missirini risistemarono la facciata in stile cinquecentesco e all’interno fecero eseguire alcuni affreschi al pittore Felice Giani.

Leggi tutto: Palazzo Talenti-Framonti