Il popolo nelle piazze
“In poche regioni d’Italia, forse in nessuna, il popolo vive ed ha vissuto le vicende della propria terra partecipando ad esse come in Romagna.
E’ nell’indole stessa dei Romagnoli essere parte attiva della società in cui vivono, contribuire con la propria mente e col proprio operare allo svolgimento degli avvenimenti che li riguardano, buoni o tristi che siano, pur di agire, essere attori e non soggetti passivi di un’azione da cui poi dipenderà la loro vita. L’indifferenza, l’indugio, l’incertezza, sono atteggiamenti che il romagnolo non ha mai conosciuto.
Si trattasse di seguire l’Imperatore o il Vescovo principe, di parteggiare per ghibellini o per guelfi, i Romagnoli furono sempre pronti all’azione.
E mantennero le caratteristiche di quel loro partecipare alla lotta, nelle simpatie e nelle antipatie che dovevano opporli gli uni agli altri.
Così la vita Comunale, l’epoca delle Signorie videro in Romagna il popolo nelle piazze, più attore che cliente … “
(Icilio Missiroli)